Divisa nei due comuni di Capri e Anacapri, è l'unica isola del golfo di Napoli a non essere vulcanica. L'isola mostra la sua natura calcarea con le sue ripide pareti dolomitiche e le numerose grotte naturali che la rendono famosa in tutto il mondo.
Capri fu abitata fin dai tempi antichi, quando era ancora una continuazione di Punta Campanella, con la quale presenta alcune caratteristiche geologiche similari. I greci, arrivati sull'isola tra il VII e il VI secolo b. C., hanno costruito la cosiddetta "scala fenicia" per collegare Marina Grande ad Anacapri.
L'isola fu molto amata dal re romano Augusto, così come da Tiberio, che trascorse qui 11 anni della sua vita. Nel corso del XVIII secolo l'isola fiorì; nel 1806 i Francesi stanziarono qui alcune guarnigioni, ma gli inglesi hanno preso possesso di tutto. Nel 1808, Gioacchino Murat riconquistò l'isola e costruì molte fortificazioni, le cui rovine sono ancora oggi visibili. Capri divenne la residenza di molti scrittori, che qui trassero ispirazione per le loro opere. Grazie alle bellezze, al clima mite, è ancora oggi una delle mete preferite di molti artisti e gente comune.

La Grotta Azzurra

Così chiamata per il caratteristico colore delle acque a causa del riflesso della luce del sole, era famosa anche al tempo dei Romani, quando il re Tiberio ne ha fatto il suo ninfeo privato, abbellito da alcune statue di divinità pagane . Per molto tempo la grotta rimase sconosciuta, perché i pescatori credevano che all'interno vi vivessero alcuni spiriti maligni. Nel 1826 è stata riscoperta dal pittore tedesco August Kopisch e dal suo amico Ernst Fries, da allora è la meta preferita di migliaia di turisti.